TORTA FRITTA PER TUTTI.....CI RIVEDIAMO DOPO LA FESTA DI SANTA RITA CHE SARA" DAL 19 al 22 MAGGIO C/O PARROCCHIA FRATI DI FIDENZA VI ASPETTIAMO NUMEROSI
PACE E BENE
Quando pensiamo alla cosiddetta ‘macchia mediterranea’, una delle prime piante che ci sovviene è certamente l’ulivo. Questo albero è ricco di significati simbolici, i quali ancorano le proprie radici nella tradizione e nelle credenze religiose di antiche civiltà. Nell’articolo si passano in rassegna le principali ‘accezioni’ e connotazioni che assume l’ulivo in alcune culture.
L’ulivo, od olivo, è un albero da frutto largamente diffuso in tutto l’areale mediterraneo e fa parte delle specie annoverate nella cosiddetta ‘macchia mediterranea’. È una pianta sempreverde che presenta crescita lenta, compensata però da una marcata longevità: alcuni esemplari infatti divengono millenari. La forma del fusto è cilindrica e contorta e la corteccia ha un colorito grigiastro.
La faccia superiore delle foglie è verde scuro, quella inferiore invece bianco-argenteo. I fiori sono di piccole dimensioni ed hanno petali bianchi; sono riuniti in ‘grappoli’ che prendono il nome di ‘mignole’. Il frutto, l’oliva, è una drupa globosa dalla tipica forma ovoidale; la parte carnosa, la polpa, contiene l’olio.
Sabato,1aprile, i bambini e i ragazzi del catechismo hanno preso parte a una originale e coinvolgente liturgia eucaristica, accompagnando l’ingresso di Gesù a Gerusalemme!
Sotto l’abile regia di padre Stefano, come azione introduttiva alla messa, i bambini hanno consegnato le foglie di ulivo e le olive abilmente colorate, testimonianza delle buone azioni compiute, e il salvadanaio missionario delle piccole rinunce
quaresimali. Sono diventati i doni portati all’altare come espressione della nostra partecipazione offertoriale accanto al Pane e al Vino che il celebrante avrebbe poi consacrato.
Dopo la lettura del Vangelo, padre Stefano ha sottolineato come l’ingresso di Gesù a Gerusalemme è stato regale perché la folla osannante stendeva rami e mantelli al suo passaggio.
Gesù è il re di pace che entra nella città cavalcando un asinello Come andare incontro, oggi, a Gesù che entra nella nostra città, nelle nostre case?
Padre Stefano ha trovato una soluzione che ha coinvolto entusiasticamente i presenti, bimbi e adulti: a ciascuno sono stati consegnati una foglia bianca e un pennarello con cui scrivere un pensiero buono, un grazie del cuore a Gesù che
viene per liberarci per sempre dalla morte. Poi ha chiesto di colorare le foglie con lo stesso pennarello; qualcuno era incerto perché così il pensiero scritto sarebbe stato coperto. Ed ecco la spiegazione educativa: “i pensieri buoni rimangono nascosti nel cuore come il colore che copre la superficie della foglia, ma il Signore, che legge i nostri cuori, li conosce tutti, non viene perso nulla!”.
Dopo aver trafficato con foglie e colori, i bambini si sono recati al centro della navata e consegnato a due catechisti le singole foglie che sono state fissate ad un albero, “L’albero dei pensieri buoni”, che ha assunto una chioma vivacemente
colorata; è stato, poi, collocato sull’altare. La messa è quindi ripresa, seguita con insolita partecipazione da parte di tutti. Alla fine, il parroco ha ricordato gli importanti appuntamenti della Settimana Santa, la Grande Settimana che la Chiesa si appresta a celebrare. Infine dopo la benedizione è esplosa la gioia che le catechiste hanno contenuto in un canto ritmato e trascinante.