LA MARGHERITA: quando un fiore ci insegna che la semplicità è ricchezza

Vista la ricorrenza di Santa Margherita (20 Luglio) , parliamo del fiore suo omonimo e cerchiamo di comprendere quali peculiarità nasconde questa pianta dall'apparenza rustica e modesta.

Il giorno 20 del mese di luglio è dedicato, nel calendario romano/cristiano, alla figura di Santa Margherita. Margherita, originaria di Antiochia (attuale Turchia), nasce nel 275 d.C. e viene martirizzata nel 290. La giovane, figlia di un sacerdote pagano, perde la madre in tenera età e proprio per questo motivo viene affidata alle cure di una balia, che la indirizza sulla via del cristianesimo. Tornata presso la casa del padre, viene cacciata del genitore dopo avergli confessato la sua fede; torna così dalla balia per vivere con lei. Margherita viene notata da un prefetto romano, che tenta di sedurla: lei lo rifiuta, dichiarando di aver consacrato la propria verginità a Dio; in seguito a questa umiliazione subita, il romano la denuncia accusandola di essere cristiana. La giovane viene così incarcerata e durante il periodo di reclusione avviene un fatto miracoloso. Secondo l'agiografia, durante la sua permanenza in cella Margherita viene visitata dal Demonio; il Diavolo le si presenta sotto forma di drago e la inghiotte, ma con l'aiuto di una croce che portava con sé, Margherita squarcia il ventre del Maligno ed esce dalle sue viscere. Il gesto compiuto dalla Santa ricorda l'evento della nascita, nonostante l'esperienza vissuta da Margherita risulti ben più cruenta; proprio per questo la Santa viene considerata patrona delle partorienti. Nel corso del periodo di detenzione, la giovane continua a professarsi cristiana, nonostante le indicibili torture alle quali viene sottoposta e durante l'ennesimo interrogatorio si verifica un ulteriore avvenimento miracoloso: in seguito ad una violenta scossa di terremoto, una colomba scende dal cielo e posa sul capo di Margherita una corona.

Il 20 di luglio del 290, la giovane viene infine martirizzata per decapitazione all'età di 15 anni.

Nonostante non vi sia un vero e proprio legame tra Santa Margherita ed il fiore che porta il suo stesso nome, il collegamento risulta immediato proprio per l'omonimia. La margherita è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae, è diffusa in tutta la Penisola ed è tra i fiori più comuni nei nostri areali. La sua altezza varia dai 10-15 ai 100 cm; il fusto si presenta glabro oppure tomentoso, ovvero ricoperto da una peluria fitta e morbida. 

Le foglie situate alla base della pianta presentano il picciolo, mentre quelle delle parti aeree sono attaccate direttamente al fusto; la loro consistenza è morbida e tenue, sono di forma oblunga e dai bordi frastagliati. Questa parte della pianta, utilizzata per la preparazione di infusi, è un ottimo rimedio contro l'ipertensione. 

L'infiorescenza della margherita 'classica' cioè quella bianca è formata da due tipologie di fiori distinti: la parte centrale gialla, volgarmente detta 'bottone', che è composta da tanti minuscoli fiori gialli tubuliformi e quelli che chiamiamo 'petali' sono anch'essi fiori, dal colore bianco e dalla forma ligulata. Il periodo di fioritura va da maggio a settembre.

 

La margherita è una delle specie floreali più conosciute, soprattutto per la sua presenza praticamente ubiquitaria e per la facilità con la quale si riconosce. Nonostante questa pianta possa sembrare 'semplice' ed 'umile', possiede infinite caratteristiche curative, benefiche e cosmetiche nascoste sotto un velo di apparente modestia. Le infiorescenze presentano qualità rilassanti e distensive: vengono spesso utilizzate per curare insonnia ed ipertensione. Foglie ed infiorescenze, se pestati, possono essere applicati sulla pelle ed hanno effetto antinfiammatorio e curano eruzioni, arrossamenti, foruncoli ed ascessi; se fatti macerare risultano invece utilissimi come antiparassitari. Le proprietà di questa pianta sono note fin dai tempi più remoti, nell'antica Roma, ad esempio, i medici erano soliti impregnare le bende di succo di margherita per favorire la cicatrizzazione delle ferite. Le virtù tonificanti e rassodanti di questo fiore sono particolarmente apprezzate in cosmesi, dove si fa ampio uso dell'olio essenziale ricavato dalla pianta. Viene inoltre utilizzata in ambito culinario come aggiunta alle insalate.

Concludo con uno spunto di riflessione suscitatomi dalle ricerche condotte per la stesura dell'articolo.

Il fiore che abbiamo trattato oggi appare agli occhi dei più come umile e di scarsa importanza: il fatto di poterlo trovare quasi ovunque ed in numero elevato, la semplicità della sua forma e dei suoi colori, ci rende spesso indifferenti nei confronti delle sue inesauribili doti e dei sui infiniti usi. Nella nostra società moderna siamo abbagliati dallo sfarzo e dall'opulenza, ostentiamo ricchezza materiale dimenticando spesso la nostra povertà spirituale. L'atteggiamento che mostriamo nei confronti della margherita è, seppur in piccolo, specchio dell'attitudine attuale: ricerchiamo il sontuoso ed il complesso e tralasciamo il semplice ed il modesto. Ci scordiamo di perseguire la vera felicità, quella che deriva dai sentimenti genuini e dalle azioni semplici, poiché siamo troppo indaffarati ad inseguire il superfluo ed a bramare il voluttuario. La prossima volta che, passeggiando in un parco o camminando in un campo, scorgerete una minuscola margherita, persa in un marasma verde e caotico, soffermatevi ed apprezzatene la disarmante umiltà, cogliendone l'insegnamento: vivete in modo semplice, siate ricchi nello spirito ed 'utili' al prossimo, ricercate la gioia vera e genuina e non fatevi abbagliare dall'inessenziale. E ricordate che ciò che ci appare ordinario ed a tratti addirittura pedestre, si rivela spesso fruttuoso nonché ricco di peculiarità.

A cura di Pier Paolo Ferrari 

Orario Sante Messe

Feriali: 7.00; 18.30

Festivo: 8.00; 9.3011.00; 18.30

Il lunedì la Chiesa è chiusa

 

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